GROTTE DEL SOGNO

e il fenomeno carsico

Le Grotte del Sogno sono delle piccole grotte, composte da 3 camere, che si trovano sopra l’abitato di San Pellegrino Terme. Molto piccole e strette rispetto alle grotte più famose, si sviluppano in verticale per circa 60 metri. Per consentire il passaggio delle persone sono state scavate delle gallerie, l’accesso ad ogni camera è stato allargato e sono state create delle passerelle aeree.

Sono state scoperte da Ermenegildo Zanchi nel 1931 ed aperte al pubblico nel 1932. Lo Zanchi, appassionato speleologo, vedendo un piccolo pertugio nel terreno, nonostante il parere contrario degli altri membri del gruppo speleologico locale, decise di farsi calare all’interno. 

Dopo circa 12 metri arrivò alla prima camera e da lì iniziò la sua esplorazione. Con non poche difficoltà legate agli stretti passaggi, riuscì a trovare le altre due camere. In poco tempo venne così creata una comoda apertura, a cui ne aggiunsero un’altra negli anni ’40, sul fondo delle Grotte, che in inverno e nei periodi di pioggia intensa poteva far defluire l’acqua, mentre in estate era utilizzata per le visite. 

Oggi queste due aperture esistono ancora, tali e quali a come erano all’epoca. 

Come si formano le grotte?

Per capire come si formano le grotte, vi lasciamo una chiara spiegazione del fenomeno carsico.

Nel Caso delle Grotte del Sogno, tuttavia, la roccia in cui sono inserite è la Dolomia, che non è composta da carbonato di calcio, bensì da doppio carbonato di calcio. Questo ha reso il processo di erosione più lungo e per questo motivo sono molto piccole. 

Al contrario, le Grotte delle Meraviglie, che si trovano poco distanti, nel comune di Zogno, sono inserite in uno strato roccia chiamato “Calcare di Zu”, composto da carbonato di calcio. In questo caso la composizione della roccia ha permesso la formazione di cavità decisamente più grandi.

Lo sapevi che le Grotte del Sogno sono state le prime grotte valorizzate turisticamente in Lombardia?

Nel 1931 Ermenegildo Zanchi, noto speleologo di San Pellegrino, chiamato il nonno degli abissi per la sua immensa passione, nota un pertugio nel terreno e decide di farsi calare all’interno. Scopre così le Grotte, che chiama del Sogno perché gli sembrava di aver vissuto un sogno. 

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